L’appuntamento per l’ultimo Sabato Parco (2019), rassegna alla scoperta di realtà locali meno note ogni primo sabato del mese, è stato un viaggio tra Luna e stelle al Castello di Gazzola, sede del Municipio. E così le immagini astronomiche a cura del Gruppo Astrofili di Piacenza e l’osservazione del cielo con il telescopio da campo hanno permesso un viaggio davvero speciale.

1969 – 2019, dopo 50 anni la Luna torna ad essere la nuova frontiera dell’esplorazione spaziale, una grande meta per Cina, Stati Uniti, Europa e Russia, come base e avamposto scientifico per future missioni ben oltre l’orbita terrestre.

In attesa dei primi passi dell’uomo su Marte, in programma nuove missioni lunari per testare il funzionamento delle tecnologie e l’utilizzo delle risorse presenti su questo nostro satellite.

La conquista della Luna

We choose to go to the moon! Abbiamo deciso di andare sulla Luna in questo decennio e di impegnarci anche in altre imprese, non perché sono semplici, ma perché sono ardite, perché questo obiettivo ci permetterà di organizzare e di mettere alla prova il meglio delle nostre energie e delle nostre capacità.

(John Fitzgerald Kennedy – Rice University, 12 Settembre 1962)

È quella “lucida follia” essenziale per intraprendere un viaggio verso ciò che era davvero ignoto, allora come oggi: lo spazio, l’universo, altri pianeti, Marte.

MISSIONE APOLLO 8

Borman, Anders e Lovell.

“Earth Rising” – l’Alba della Terra

La NASA lancia la missione Apollo 8, con a bordo i primi uomini a lasciare l’orbita terrestre, raggiungere la Luna, orbitare intorno ad essa e tornare in sicurezza sulla Terra. I tre astronauti Frank Borman, James Lovell e William Anders osservano la Terra nella sua interezza, vedendola sorgere dall’orizzonte lunare la vigilia del Natale 1968. Uno spettacolo che immortalano con storiche fotografie come la famosa “Earthrise“.

Earthrise
Il sorgere della Terra dall’orbita lunare.
( William Anders – 24 Dicembre 1968 )
Moonrise
Sguardo sulla Luna dal Castello di Gazzola
( Giuseppe Morganti – 7 Dicembre 2019 )

La vasta solitudine è impressionante e ti fa capire esattamente quello che hai lì sulla Terra

James Lovell

Le immagini sono mostrate al mondo intero in diretta televisiva mentre gli astronauti leggono il libro della Genesi.

MISSIONE APOLLO 11

Armstrong, Collins e Aldrin.

“First Men” – i Primi passi sulla Luna

Gli astronauti dell’Apollo 8 sono i primi quindi a poter osservare direttamente la faccia nascosta della Luna, fuori dal contatto radio con la Terra. E così anticipano l’allunaggio dell’anno successivo.
L’obiettivo è raggiunto infatti nel 1969, con la missione Apollo 11 quando gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin sbarcano sulla Luna, mentre Michael Collins rimane in orbita lunare.

Per commemorare lo sbarco e informare ogni altro essere, umano o meno, l’equipaggio lascia una targa d’acciaio:

«Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, luglio 1969 DC. Siamo venuti in pace, per tutta l'umanità

Esclusivamente scopi pacifici, in base all’Outer Space Treaty il trattato sullo spazio extra-atmosferico, che vieta di collocare basi, armi o condurre test militari nell’orbita terrestre, sulla Luna ed altri corpi celesti.

Il primo e l’ultimo uomo sulla Luna,
Neil Armstrong (1930 – 2012) e Eugene Cernan (1934 – 2017).

Apollo 17 è stata l’undicesima e ultima missione con equipaggio umano del programma spaziale americano Apollo. Un frammento di roccia lunare, proveniente dalla “Taurus Littrow Valley”, raccolto dal comandante Eugene Cernan, donato nel 1973 dal presidente Richard Nixon all’Italia, è esposto nel Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

Missione Moon2Mars

Quando il dito indica la Luna, lo stolto guarda il dito. E la Nasa pensa a Marte. L’agenzia nazionale statunitense: “Andremo sulla Luna per restarci“. E poi l’ultima ambizione: “Useremo tutte le conoscenze che apprenderemo per fare il successivo, gigantesco passo: mandare astronauti su Marte“. A distanza di 50 anni dallo storico allunaggio dell’Apollo 11, gli Stati Uniti rinnovano il proprio impegno e promettono di riportare l’essere umano sulla Luna. E stavolta per rimanerci, per imparare e poi lanciarsi nello Spazio profondo alla conquista del Pianeta rosso, entro il 2030.


Osservazione delle costellazioni

A Dicembre si entra nel periodo di migliore osservabilità delle grandi costellazioni tipiche dei mesi più freddi. E così all’esterno del Castello di Gazzola con la guida di un puntatore laser e l’expertise degli astrofili, si vede tramontare verso Sud-Ovest l’Acquario, i Pesci e il Capricorno, che hanno dominato i mesi passati. Mentre a Sud-Est sta sorgendo l’inconfondibile Orione, accompagnata dal Cane Maggiore con la splendente Sirio, la stella più luminosa dell’emisfero boreale.

La Nebulosa di Orione

Orione è senza dubbio la più bella costellazione invernale. Al centro Alnilam, Alnitak e Mintaka, le tre stelle che caratterizzano la “Cintura“. Proprio sotto di essa, nei pressi della “Spada“, è facile individuare la luminosità della famosissima nebulosa M42.

Rigel - Betelgeuse - Bellatrix - Orionis - Saiph
Costellazione di Orione – il Cacciatore.
Nebulosa di Orione
La Nebulosa di Orione vista dal Telescopio Spaziale Hubble – NASA/ESA.

Oltre a Sirio, spicca la rossa Aldebaran nel Toro, Capella nell’Auriga, Procione nel Cane Minore, e Castore e Polluce nei Gemelli.

Verso Ovest, declinano le costellazioni autunnali, come Andromeda (con la sua galassia M31), Pegaso, Perseo (con il radiante delle Lacrime di San Lorenzo, dette appunto Perseidi) e l’Ariete. Verso Est invece, a tarda sera, sorge il Cancro e il Leone.

La Stella Polare

A Nord, le costellazioni circumpolari ruotano in senso antiorario come una grande giostra attorno all’Orsa Minore, caratterizzata dalla stella polare che ci indica la direzione del Nord (vuoi sapere come trovare la stella polare?). Osservando in senso antiorario, sempre guidati dalla perizia degli astrofili, ecco Cassiopea, Cefeo, il Dragone, l’Orsa Maggiore e la Giraffa.

La Mappa del Cielo

La volta celeste è una mappa ricca di connessioni mitologiche tra le varie costellazioni, che ha rivelato tutto il suo fascino nel racconto degli astrofili. Un viaggio attraverso le numerose costellazioni invernali a cui l’uomo ha sempre affidato le sue storie, nella speranza di non vederle mai tramontare.
Le gesta degli Dei e degli antichi Eroi, la vita delle stelle e delle nebulose che compongono le figure celesti, in uno spettacolo adatto anche a chi non ha conoscenze di astronomia.