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Se Rivalta Trebbia è la porta d’ingresso della Val Trebbia, a breve distanza Bobbio ne è il centro. Rivalta, piccolo gioiello medievale; Bobbio, scrigno di storia, arte e cultura in uno sfondo scenografico di natura incontaminata. Entrambi parte del circuito dei Castelli del Ducato.

La Val Trebbia, in provincia di Piacenza, ai confini fra l’Appennino ligure, piemontese, lombardo ed emiliano.
Bobbio sulla sponda sinistra del Fiume Trebbia ai piedi del M.Penice.

Colombano personalità europea

La storia di questo borgo è legata alla figura del monaco missionario irlandese Colombano che vi edifica nel 614 un monastero.

Una delle figure spirituali e culturali più influenti del Medioevo. Nel 591 d.C., salpa da Bangor nel Nord dell’Irlanda con 12 discepoli e per oltre 30 anni viaggia attraverso l’Europa, promuovendo l’alfabetizzazione e l’istruzione, fondando comunità e monasteri in quei territori che sarebbero divenuti sette moderni stati europei: Irlanda, Gran Bretagna, Francia, Germania, Svizzera, Austria ed Italia.

Colombano è anche il primo ad esprimere il concetto di Europa come singola entità, unita dalle comuni radici cristiane.

Per questo Robert Schuman, tra i padri fondatori dell’Unione europea, nel 1950 afferma: “Coloro che lavorano per un’Europa unita hanno Colombano come uno dei loro patroni ”.

Oggi la Via di San Colombano è l’insieme delle località toccate dal monaco irlandese, un itinerario che si snoda da Bangor (Irlanda del Nord) fino a Bobbio (in Provincia di Piacenza – Italia) ed è percorsa da numerosi pellegrini. Presso il Monastero di Bobbio una targa ne indica l’ultima tappa.

Ultima tappa del Cammino di San Colombano: Bangor (Irlanda del Nord) – Bobbio (Italia)

La Montecassino del Nord

L’importante centro culturale e monastico bobbiese, conosciuto anche come la Montecassino del Nord, è una monumentale aggregazione di edifici tra i quali spicca la facciata della basilica affiancata dall’elegante porticato dell’Abbazia, dove hanno sede il museo e il celebre scriptorium.

Bobbio faro di cultura e civiltà per l’Italia e per l’Europa, la biblioteca è tra le più importanti e prestigiose di tutta la cristianità dove sono conservati ancora oggi alcuni dei manoscritti latini più antichi e pregiati della storia. Umberto Eco per Il nome della rosa si è ispirato proprio al suo antico scriptorium.

Con l’invenzione della stampa l’opera dello scrittorio viene meno e la biblioteca è man mano dispersa, molti codici arricchiscono le nostre maggiori biblioteche – Ambrosiana, Vaticana, Nazionale di Torino, Firenze, Napoli – e quelle di Berlino, di Cambridge, di Parigi, di Vienna, di Madrid.

Il complesso monastico nel centro del tessuto urbano della cittadina, che si formò attorno alla vasta area occupata dal monastero. Fulcro di comunicazione, pellegrinaggio, commercio, nascita e sviluppo delle coltivazioni.

Colombano muore nel 615, l’arca sepolcrale è nella cripta della Basilica dell’Abbazia. Migliaia di persone ogni anno vi si recano per venerarne la memoria. In molti continuano a celebrarne la grandezza. Il movimento colombaniano sviluppa un originale contributo alla costruzione della nuova Europa impegnata in un difficile processo di unificazione e integrazione tra popoli.

Per questo si vuole sottoporre al Consiglio d’Europa la richiesta di riconoscimento del Cammino di San Colombano quale Itinerario Culturale Europeo.

Basilica di San Colombano a Bobbio.

Il Borgo dei Borghi

Vincitore della competizione 2019 tra i Borghi italiani, il presidente di giuria, lo storico dell’arte Philippe Daverio, definisce Bobbio capitale d’Europa: “Bobbio è stata fondamentale nel corso della nostra storia con le vicissitudini legate ai personaggi della Chiesa che proprio a Bobbio sono stati protagonisti”.

Gioiello dell’architettura bobbiese trecentesca è palazzo Alcarini, da cui il nome della contrada su cui s’affaccia.

Bobbio mantiene ancora le strade storiche con l’acciottolato e conserva il sapore medioevale del proprio borgo. Un mix di sobria eleganza fatta di strade strette, viuzze, case in sasso e palazzetti signorili.

Cresciuto attorno al monastero, risente inoltre delle influenze delle regioni con cui confina – Liguria, Lombardia, Piemonte – nelle architetture, tradizioni, folclore ed enogastronomia.

Il fiume Trebbia, balneabile, nel suo percorso crea meandri di indubbio fascino naturalistico, la natura selvaggia dei monti ed il paesaggio favoriscono quei viaggi verdi sempre più ricercati dagli appassionati di camminate, bicicletta, canoa, cavallo, pesca, torrentismo e fotografia.

Il fiume scorre in una vallata di grande pregio naturalistico.
Una delle più suggestive ed incontaminate valli dell’Appennino.
Tra Liguria ed Emilia-Romagna, lungo il fiume Trebbia, la “finestra tettonica di Bobbio”.

L’inverno offre un’atmosfera magica e affascinante – Bobbio Passo Penice è una piccola “palestra dello sci”, anche per lo sci in notturna – l’autunno un’esplosione delle tonalità calde.

Santuario della Madonna del Monte Penice situato in vetta a 1.460 m, raggiungibile da Bobbio attraverso l’antico “Caminus Genuae”, sentiero medievale che univa Piacenza e Genova.
Punti di osservazione sul Trebbia dove il fiume è costretto dalla natura geologica della valle a compiere percorsi virtuosi.

Nell’elenco dei borghi più belli d’Italia è anche bandiera arancione del Touring Club Italiano (TCI) per qualità e rispetto dell’ambiente, candidato tra i luoghi patrimonio dell’Unesco. Degno di nota per il visitatore, la presenza del sistema di cartelli bilingue (italiano-inglese) e codici QR interattivi.

Il piccolo salotto di Piazza Duomo

Perfetto esempio di arte e architettura emiliana del Quattrocento, il Duomo domina la piazza coronata di portici, al di sopra dei quali stanno antichi palazzi. È il piccolo salotto centro della vita cittadina. Nel museo dell’opera del Duomo i preziosi codici che un tempo erano conservati nell’Abbazia.

Cattedrale di S.Maria Assunta con le due maestose torri campanarie. Quella di destra viene modificata nel 1532 dal Comune che ottiene dal Vescovo di Bobbio il permesso di collocarvi l’orologio.
Bussola sul pavimento di Piazza Duomo che indica l’orientamento della Città di Bobbio rispetto ad Ybbs in Austria (città con cui Bobbio è gemellata) e Navan in Irlanda (città natale di San Colombano).

Incredibile raccolta d’arte del 900 in una cornice medievale

In un’ala dell’Abbazia il Museo Mazzolini è parte del polo museale che ha sede nei monumentali ambienti del Monastero: una collezione di 900 opere (visibili per ora 100 a rotazione) dei maggiori artisti moderni italiani, fra gli altri Enrico Baj, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Mario Nigro, Giò Pomodoro, Mario Sironi.
Il Museo è preceduto da una piccola ma notevole collezione di manufatti ed opere d’arte che vanno dall’epoca romana al 1700.

La Collezione Mazzolini nei locali superiori all’antica biblioteca del Monastero e scriptorium, dove un tempo si trovavano le celle dei monaci.

Il ponte Gobbo nell’Arte

Simbolo di Bobbio è il famoso ponte Vecchio, detto anche Gobbo (o del Diavolo), per il particolare profilo ondulato e contorto. Ponte di età romanica con rifacimenti successivi e sovrastrutture barocche, lungo 280 metri ha undici arcate diseguali tra loro.

Nel medioevo la costruzione di un ponte era un’opera di grande ingegno, considerata quasi prodigiosa. Per questo molte leggende avevano come protagonista il diavolo, in quanto congiungere due luoghi che la natura (e Dio) aveva voluto separati era vista da molti quasi come un’opera “diabolica”.

Una ricostruzione in 3D ed altre verifiche tecniche, confermano la ricerca della critica dell’arte Carla Glori ( 2011) che identifica la Gioconda in Bianca Giovanna Sforza sullo sfondo di Bobbio, figlia di Ludovico il Moro, moglie di Galeazzo Sanseverino e Signora di Bobbio, Voghera e Castel San Giovanni.

La comparazione tra la sagoma della Gioconda contro il paesaggio reale in 3D e la Gioconda contro lo sfondo dipinto indica la coincidenza dello slargo acqueo, dipinto a sinistra di chi guarda, con la grande ansa del Trebbia presente sulle ricostruzioni delle piante dell’epoca. Anche il ponte Gobbo ha la stessa posizione sulla destra, ma compresso all’indietro nel dipinto per farlo stare per intero nel quadro. Il monte della Pietra Parcellara e la zona dei calanchi che caratterizza la valle hanno le stesse caratteristiche del paesaggio da sfondo.

La verifica effettuata supporta l’ipotesi che il ponte dipinto da Leonardo (alla destra di chi osserva e sulla sinistra della Gioconda) coincida con il Ponte Gobbo di Bobbio, collocando il punto di vista presso una finestra sulla facciata nord-est del castello Malaspina-Dal Verme.

Al centro dell’area interna al Castello sorge il massiccio mastio. Bobbio e Rivalta Trebbia sono i due castelli della valle che fanno parte del circuito dei Castelli del Ducato.

Il cammino per Genova ed il controllo degli appennini

Già in epoca romana e medioevale la Val Trebbia è importante via di comunicazione tra il mare e l’entroterra padano.

I commercianti attraversano questi luoghi, per scambiare merci e sale; i briganti per impossessarsi dei preziosi carichi; i pellegrini per raggiungere l’Abbazia di San Colombano.

Bobbio costituisce anche la più agevole delle vie francigene per Roma, le strade dei pellegrini provenienti dall’Occidente storicamente abitato dai Franchi. Inoltre il feudo monastico garantisce maggior sicurezza ai viandanti.

La Via degli Abati di Bobbio (o Via Francigena di montagna) è infatti il cammino medioevale che fin dall’epoca longobarda mette in comunicazione Pavia (capitale del Regno longobardo), con Bobbio, gli Appennini e Roma (fulcro della Cristianità occidentale)

Inoltre Bobbio è anche variante della Via Postumia (tra Aquileia e Genova) che proprio qui a Piacenza si incontra con un’altra antica strada consolare romana, la Via Emilia.

La Val Trebbia è un importante via di comunicazione tra il mare ligure e l’entroterra padano.

Oggi la Via di San Colombano, la Via degli Abati, la Postumia sono percorse a piedi, in bicicletta o a cavallo da chi ricerca gli antichi percorsi che si spingevano dalla pianura a Bobbio: centro religioso che ha dato vita a questi luoghi e centro di tutte quelle vie che si uniscono alla ben più nota Via Francigena, percorsi poi diventati famosi per il passaggio dei commercianti del sale.